18 novembre 2025 - Cinque cooperative, 9476 persone e oltre 2000 famiglie: questi i numeri delle persone che sono state concretamente coinvolte nel progetto “Cacao sostenibile” di Esselunga e Altromercato in Togo.
Avviato nel 2020 e conclusosi a luglio 2025, dopo cinque anni di attività, il progetto vede Esselunga e Altromercato collaborare insieme dal 2018, per supportare i produttori di cacao attraverso iniziative equosolidali e di sostenibilità. L’impegno di Esselunga è garantire che tutto il cacao contenuto nei propri prodotti a marchio, proveniente da diverse origini - quali Perù, Nicaragua, Togo, Madagascar e altre - sia 100% equosolidale regolamentato dal Protocollo Made in Dignity e tracciato tramite tecnologia blockchain, per assicurare trasparenza in ogni fase.
Nel contesto del progetto “cacao sostenibile”, Esselunga ha deciso di effettuare un ulteriore investimento in campo etico e sociale in Togo, contribuendo alla realizzazione di numerose iniziative sul territorio, partite dall’identificazione delle esigenze delle comunità locali grazie al supporto di un ente terzo. Obiettivo principale è sostenere le cooperative locali impegnate nella produzione e coltivazione del cacao, per renderle autonome e indipendenti, attraverso la formazione sulle buone pratiche agricole, l’incremento della resa degli appezzamenti, la diversificazione delle colture, la migliore gestione delle fasi post-raccolta e lo sviluppo tecnologico.
Tutto ciò ha contribuito a migliorare concretamente le condizioni di vita degli agricoltori e delle loro famiglie e a rafforzare la sostenibilità di un settore essenziale per l'economia locale.
Oltre 367.000 piantine di cacao distribuite, 25 vivai realizzati, 10 siti di compostaggio costruiti e una crescita della produttività media del 55%, misurata negli appezzamenti delle scuole campo.
Il progetto ha contribuito anche allo sviluppo di fonti alternative di guadagno attraverso la diversificazione delle colture: 41 ettari di piantagioni convertite ad agroforesteria dinamica, 164 parcelle agroforestali create e oltre 242.000 specie di diversificazione piantate, tra cui curcuma, anacardi, banana, papaya, agrumi e zenzero.
“Esselunga, all’interno della Grande Distribuzione, è una realtà che ha sempre dimostrato una grande sensibilità. Questo progetto ha dimostrato l'efficacia del protocollo Made In Dignity, un modello partecipato che mette in pratica tutte le regole del Commercio Equo attraverso la filiera, rendendole fruibili per i nostri partner industriali” afferma Marcello Patera, Senior Business developer MID Altromercato “Made in Dignity è una Business Unit nata all’interno di Altromercato nel 2016 e che ha portato una nuova filosofia andando a intercettare le grandi aziende. Commercializziamo prodotti equosolidali provenienti da organizzazioni del Sud Globale, siamo nati per i produttori, è il nostro imprinting e le industrie ne possono beneficiare. A luglio è partito un nuovo progetto quinquennale con Esselunga in Madagascar, che coinvolgerà più di 300 produttori nella formazione in buone pratiche agricole sostenibili e la realizzazione di tre centri di raccolta locali più un magazzino centrale per una tracciabilità totale dell’intera filiera”
Per migliorare la resa delle coltivazioni, grande attenzione è stata riservata anche alla formazione dei contadini, con la realizzazione di 9 scuole campo per l’insegnamento delle buone pratiche agricole: oltre 9.000 agricoltori e 66 tecnici locali hanno partecipato a 1.367 sessioni formative, per costruire una catena del valore resiliente.
In un’indagine[1]condotta su un campione di contadini il 100% ha espresso soddisfazione per le attività svolte evidenziando il supporto fornito attraverso la formazione, la distribuzione di attrezzature utili e l’accesso a pratiche agricole innovative.
Dal punto di vista dei benefici, il 56% degli intervistati ha dichiarato un miglioramento del proprio benessere familiare, il 22% un aumento del reddito e un ulteriore 22% ha evidenziato progressi su entrambi gli aspetti.
Laura Bacchiega, Responsabile Sviluppo e Coordinamento Progetti Commerciali Esselunga, commenta “Nel 2023, abbiamo toccato con mano il valore di questo percorso condiviso in Togo, visitando direttamente le realtà locali: è stata un’occasione di scambio e apprendimento, che ci ha lasciato competenze e stimoli per continuare il nostro percorso di sostenibilità. L’impegno in Togo prosegue anche dopo la conclusione del progetto: continueremo a collaborare per l’approvvigionamento della materia prima, la cui domanda è in forte incremento e che grazie agli interventi realizzati, ha notevolmente migliorato la propria qualità”.
Il progetto “Cacao sostenibile” in Togo ha permesso inoltre di realizzare 7 unità di essicazione e fermentazione per una corretta gestione post-raccolta del cacao, allo scopo di migliorarne la qualità. Infine, per ottimizzare la tracciabilità delle coltivazioni e la gestione dei pagamenti agli agricoltori, è stato creato un database digitale che mappa 2.058 produttori e un’area campi pari a1.890 ettari.
Tutto questo è stato reso possibile grazie a un lavoro di squadra che ha coinvolto Esselunga, Altromercato, il team Gebana Togo e le cooperative togolesi e a cui hanno contribuito anche i clienti di Esselunga: nel 2020, attraverso una raccolta fondi promossa con il Catalogo Fìdaty, sono infatti stati donati 560.000 euro, destinati ad attività di sostegno per le comunità locali in Togo.
Il “prossimo capitolo” di questo percorso è già cominciato, con l’avvio - a luglio 2025 - di un nuovo progetto etico e solidale della durata di 5 anni in Madagascar. Per mostrare i progressi raggiunti in Togo, una delegazione di operatori malgasci sarà inoltre coinvolta in un viaggio sul posto, per osservare l’impatto che le attività intraprese hanno generato nella vita quotidiana delle comunità locali. In continuità con il supporto avviato, e sulla base delle esigenze emerse sul territorio, il progetto in Madagascar vuole supportare e favorire il consolidamento e l’indipendenza della cooperativa locale coinvolta, attraverso attività di formazione manageriale e amministrativa del team di lavoro malgascio, con sessioni sulle buone pratiche agricole per incrementare il rendimento delle parcelle coltivate; l’implementazione di infrastrutture centralizzate e comunitarie necessarie per gestire in modo efficiente il previsto incremento dei volumi produttivi e la realizzazione di micro-infrastrutture locali dedicate a migliorare la gestione post-raccolta. Un ulteriore tassello che conferma l’impegno delle parti coinvolte nel promuovere filiere sostenibili e di valore, a beneficio della collettività e dei consumatori.