BERNARDO CAPROTTI

PER FARE BENE LE COSE DUE ORGANI SONO FONDAMENTALI: IL CERVELLO E IL CUORE.

SENZA IL CUORE NON SI ARRIVA A NIENTE.

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L’ARRIVO A NEW YORK

 
“L’arrivo a NY - in quell’occasione di primo mattino, nello scintillio dei grattacieli e con tutte le navi presenti in porto che suonavano le loro sirene per salutare il transatlantico che arrivava – era un’emozione grandissima...” L’anno trascorso negli Stati Uniti, a diretto contatto con la realtà del supermarket già presente oltreoceano, affina l’inclinazione pragmatica del giovane Bernardo, trasformandola nell’approccio che avrebbe determinato il successo di Esselunga.

1957: IL PRIMO “SUPERMARKET” IN ITALIA

 
Una volta rientrato in Italia, Bernardo diventa socio di minoranza della Supemarkets Italiani S.p.A., società fondata da un gruppo di americani guidati da Nelson Rockefeller, che apre il primo supermarket a Milano. È il 27 novembre 1957 e quello di viale Regina Giovanna è un piccolo negozio, “un garage” di 480 metri quadrati e 2500 articoli. Si tratta di un cambiamento epocale, il passaggio “da un ritmo di vita dettato dal cavallo, all’aereo”.

LA “MACHINE”

 
“È molto complessa la cosa...perché il supermercato è visto dalla maggior parte della gente come un posto dove si fa il self-service, ma il self-service è una parte. L’aspetto principale sta in tante altre cose, sta nel fatto di avere le spalle una logistica da Formula 1”. Come in un orologio che non deve mai smettere di funzionare, negozi e magazzini sono gli ingranaggi perfetti del complesso e invisibile meccanismo logistico di Esselunga. Tutto si incastra alla perfezione, dal magazzino agli scaffali, secondo la centralizzazione che sta alla base della strategia americana. È un miracolo che si ripete, giorno dopo giorno.

IL CULTO DEL BELLO

 
“Da mio padre e da mia nonna Bettina ho imparato il culto della libertà, dell’indipendenza e la passione per le visual arts, architettura, pittura, grafica, e...l’ossobuco fatto con un’ombra di acciuga. Mia madre, francese, e mia nonna, alsaziana, mi trasmisero l’inclinazione per la musica e per Molière [...] ed il culto dei soufflé. Se l’Esselunga è quello che è, forse lo si deve anche a questo.” Quella di Bernardo Caprotti è una lunga storia di passione fiera e straordinaria verso tutto ciò che si può e si deve trasferire verso il futuro: qualità, tradizione e bellezza. Dalla perfezione di una ricetta capace di ricreare la magia dei sapori di una volta, all’eleganza della ricerca estetica. Nella sua carriera intellettuale, Bernardo Caprotti viene nominato accademico presso l’Accademia dei Georgofili di Firenze e viene insignito della Laurea Honoris Causa dalla Sapienza di Roma per aver “conferito all’architettura un ruolo baricentrico nella sua storia imprenditoriale”.